Violenza contro le donne e parità di genere. La Rete antiviolenza presenta alle scuole le linee guida sulla prevenzione

Violenza contro le donne e parità di genere. La Rete antiviolenza presenta alle scuole le linee guida sulla prevenzione

La ‘Rete contro la violenza alle donne, le ragazze e i ragazzi, le bambine e i bambini della Città metropolitana di Palermo’ presenta alle 74 istituzioni scolastiche di competenza del Comune di Palermo un documento di indirizzo, rivolto ad educatrici ed insegnanti, per avviare iniziative sulla prevenzione della violenza contro le donne e di quella assistita.

Martedì 30 marzo, le linee-guida sono state illustrate ad un centinaio di dirigenti scolastici e referenti violenza delle scuole, dalla fascia dell’infanzia a quella dell’obbligo, che si trovano nelle prime quattro Circoscrizioni della zona sud della città. Un incontro successivo, con quelle della zona nord, si terrà il prossimo 14 aprile.

I soggetti che fanno parte della Rete antiviolenza sono stati presentati da Maria Rosa Lotti che ha descritto gli “impegni rispetto agli atti di intervento della Convenzione di Instanbul, tra cui anche quello della prevenzione”. Ambito sul quale, la Rete ha lavorato a lungo elaborando il documento proposto oggi alle scuole per progettare azioni di sensibilizzazione volte a combattere le radici della cultura della violenza, le sue cause e conseguenze.

“Ringrazio tutti coloro che hanno accolto il nostro invito a questo confronto – ha detto l’assessora alla Scuola Giovanna Marano – perché attivare interventi di prevenzione significa contrastare la violenza attraverso l’educazione e la cultura per concretizzare la sfida strategica contro il pensiero patriarcale di sopraffazione e di possesso delle donne”.

Il documento è stato illustrato da Rosalba Di Napoli, dell’Ufficio Scolastico regionale, che ha sottolineato la necessità di azioni didattiche non episodiche mentre Mariella Pasinati, della Biblioteca delle donne dell’Udi Palermo, ha focalizzato la questione del linguaggio ancora fortemente caratterizzato da paradigmi maschili.

Quindi, è stato lasciato spazio alla narrazione di esperienze già avviate. Stefania Campisi, operatrice del Centro Le Onde e componente della Rete nazionale Di.R.E., ha illustrato un interessante progetto per favorire cambiamento culturale a partire dalla consapevolezza che ha coinvolto, in 16 città, 1.856 bambine e bambini dai 4 ai 7 anni. La professoressa Silvia Miceli, dell’I.C. ‘Paolo Balsamo’ di Termini Imerese, ha parlato, invece, di un lavoro di drammatizzazione realizzato insieme a ragazze e ragazzi della terza media.

Spunti sui quali è stato poi avviato un confronto con la platea caratterizzato da numerosi interventi. Palma Sicuro, dirigente scolastica della D.D. Orestano a Brancaccio, ha messo in evidenza l’importanza dell’educazione all’affettività, a partire dalla scuola dell’infanzia. Andrea Tomaselli, dirigente dell’I.C. Nuccio Verga e dell’Istituto Nautico, ha riferito i segnali incoraggianti in ambienti a prevalenza maschile, mentre don Ugo Di Marzo, referente della scuola Di Vittorio, ha riportato l’esperienza legata alla prevenzione nelle periferie e all’attivazione di uno Sportello di ascolto per le donne. Per la dirigente Rosanna Cucchiara, dell’ICS Silvio Boccone, l’esperienza di educazione alla cittadinanza e alla parità di genere fatta a scuola si rivela efficace tanto più viene confermata da ciò che accade fuori.