25 novembre, incontro sul tema ‘Violenza sulle donne, ri…partiamo dalla scuola’. Marano: “Per prevenire la violenza educare all’affettività a partire dai più piccoli”

25 novembre, incontro sul tema ‘Violenza sulle donne, ri…partiamo dalla scuola’. Marano: “Per prevenire la violenza educare all’affettività a partire dai più piccoli”

Oggi, come ogni 25 novembre, a livello internazionale si celebra la giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999.
Perché proprio il 25 novembre? La scelta cadde su questa data per ricordare Patria, Minerva e María Teresa Mirabal, soprannominate Las Mariposas (Le farfalle). Le tre sorelle, attiviste politiche della Repubblica Dominicana e militanti del gruppo Movimento 14 giugno furono brutalmente assassinate a Santo Domingo il 25 novembre 1960, su ordine del dittatore Rafael Trujillo, per mano degli agenti della polizia militare.
A distanza di sessantuno anni da quel delitto simbolico, in Italia, ogni tre giorni, una donna viene uccisa per mano di un uomo. Nel sessanta per cento dei casi si tratta del partner attuale o dell’ex. Il 31,5% delle 16-77enni nel nostro paese ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale nel corso della sua vita.
I numeri parlano chiaro. Non si tratta di un’emergenza, di episodi sporadici e sconnessi tra loro. Siamo di fronte a un problema sistemico e strutturale, frutto della cultura maschilista in cui siamo immersi che porta a considerare le donne come oggetti da possedere e controllare, o corpi da mercificare.
Tra gli eventi che hanno animato questa giornata a Palermo c’è stata anche la tavola rotonda “Violenza sulle donne ri…partiamo dalla scuola”, organizzata dall’associazione Crocerossine d’Italia e ospitata nella sede della fondazione Giuseppe e Marzio Tricoli.
All’incontro, introdotto e moderato dall’avvocata Marina Vajana, sono intervenute donne della società civile, rappresentanti delle istituzioni, insegnanti, giornaliste e scrittrici, che hanno riflettuto insieme sulla necessità di un cambiamento strutturale della società, partendo dalla scuola e dai più piccoli.
Giovanna Marano, assessora alla Scuola e alle Pari opportunità del Comune di Palermo è intervenuta confrontandosi con un gruppo di studentesse e studenti del Regina Margherita.
«La cultura patriarcale ci attraversa. Attraversa anche noi donne. Come facciamo a non fare attraversare le generazioni future? Attraverso la prevenzione, attraverso coordinate completamente differenti rispetto a quelle con cui ci siamo regolati finora. Rivolgerci alle scuole è il modo più appropriato per avviare questo percorso: partire dalle educatrici e dalle insegnanti per strutturare tra i più piccoli una cultura della condivisione, un’educazione dell’affettività, un’educazione al rispetto e alla non violenza. Il cambio di passo lo dobbiamo fare tutte e tutti insieme. Cambiare la narrazione nei media, nelle scuole, nei luoghi di lavoro e in famiglia. Dopo il 25 novembre, nelle settimane, nei mesi a seguire».
Nella stessa direzione anche l’intervento di Annamaria Picozzi, Procuratrice aggiunta presso il tribunale di Palermo e consulente della commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio. «Non basta aumentare le pene per far sì che i reati diminuiscano. Questa correlazione non c’è. Bisogna partire dal cambiamento della cultura patriarcale, maschista e machista in cui viviamo e a cui gli uomini non vogliono rinunciare».